Sylvie Meylan
Sylvie Meylan è nata a Losanna nel 1967. Da più di 10 anni vive e lavora a Lucerna.
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Prologue
1996 je sors de l’“Institut supérieur de peinture de Bruxelles Van der Kelen et Logelain“. Naïve et imprégnée de thérébentine. Mon bagage, 60 lourds panneaux de papiers peints à l’ancienne avec beaucoup de soin : faux bois, faux marbres, faux granits, imitations de pierres-semi-précieuses.
Impatiente j’aimerais pratiquer immédiatement mon savoir tout frais. Je montre mes travaux, l’engouement est grand. Les opinions unanimes : mais qui peut bien avoir besoin de ça de nos jours ?
C’était il y a plus de 20 ans. 20 ans de peinture décorative.
Grâce à mon métier, ma passion, j’ai vécu toutes sortes d’aventures mais surtout j’ai rencontré de belles personnes. C’est à elles que j’aimerais ici rendre hommage.
Il soggetto delle sue opere sono gli imballaggi, visti non nella banalità del quotidiano quanto nella assurdità del crearli per buttarli via. Prodotti di una società che imballa-sballa-getta, e molto seriamente paga creativi, grafici, tipografie, per realizzare un sacco che serva a buttare via lo sterco del cane!!
L’artista spiega così il suo lavoro:
“provengo da una famiglia di contadini dove, secondo le tradizioni, le donne non si riposano senza fare niente e spesso e volentieri in questi momenti si lavora a maglia, si rammenda.
Io ricamo, gesto che richiede un tempo folle, e questo ai tempi odierni è già una provocazione. Ma vuole anche essere il modo di esprimere il mio rifiuto al culto del tempo, della velocità, del profitto.
La scelta dei soggetti da ricamare manifesta il mio fascino per i piccoli dettagli del quotidiano.
Per esempio gli imballaggi: ci sono quelli che per tradizione sono belli e che io amo collezionare. Come le carte che avvolgono le arance, talmente fini e fragili che si rompono alla minima manipolazione…
Il mio lavoro più che una denuncia è uno sguardo ironico, un sorriso burlone, verso la società attuale. La vera provocazione risiede non nella scelta dei soggetti bensì nella tecnica utilizzata e nel tempo che io gli consacro”.